C’è chi sorseggia uno spritz parlando dell’ultimo libro di Ammaniti, chi è al secondo camparino commentando l’eliminazione della povera Pellegrini dalla finale dei 400 stile libero e c’è chi l’aperitivo lo fa a casa, seguendo il consiglio del più anziano della famiglia, depositario assoluto di memoria storica.
Siamo in Molise, terra de panza e de sostanza, per cui anche l’aperitivo assume una connotazione del tutto singolare e tradizionale.
Pur avendo le sembianze di una minestra per alcolisti, lo Scattone ha un posto d’onore nella tradizione enogastronomica molisana. Si tratta di una pietanza poverissima, a base di pasta fresca, acqua di cottura e vino rosso – un’aggiunta di peperoncino non guasta. In origine i contadini molisani, di ritorno dai campi, ingannavano l’attesa del pranzo con questo piatto. A detta di molte persone anziane lo Scattone “Apr’ lu stommc’”, tradotto: “ è un ottimo aperitivo”, e avrebbe anche dei poteri afrodisiaci!
Torella del Sannio (CB) e Bagnoli del Trigno (IS) si contendono la paternità del piatto, ma i torellesi hanno addirittura una “Sagra dello Scattone” – cade ogni 16 agosto –, encomiabile iniziativa per mantenere salde le radici.
La ricetta dello Scattone è semplicissima. Mentre la pasta –rigorosamente fresca- bolle in pentola, verso un paio di mestoli di acqua di cottura ed un po’ di pasta in una terrina, aggiungo vino rosso –consigliamo la molisana Tintilia – ed una spolverata di pepe o di peperoncino piccante. Il piatto va servito caldo, la tradizione popolare gli attribuisce un potere curativo contro i raffreddamenti stagionali.
I più sofisticati lo chiamano “consommé”, altri “minestra”, altri “elisir di lunga vita”… lo scattone è un piccolo gioiello della cucina molisana. Assolutamente da provare!
Tiziana Cucaro ha 28 anni. Laureata in lettere e con un master in organizzazione di eventi, ama comunicare e stare a contatto con la gente. Creatività e simpatia sono i suoi punti di forza. Ha dato vita ad una linea di pupazzi con cui spera di conquistare il mondo!Puoi seguirla su twitter e facebook.
Più che una pietanza un simbolo delle nostre Terre!
Lo squattone è la dizione nel gergo dialettale di Pietrabbondante (IS) dove gustarlo tutti i giorni è come lavarsi il viso al mattino. D’inverno riscalda il petto, d’estate asciuga i sudori, funge da aperitivo e viene servito prima di “cacciare” la pasta per capirne lo stato di cottura Quando non c’è la pasta di casa, lo squattone si fa comunque….sono preferiti i tubetti…..ma ci si accontenta con qualsiasi altro tipo di pasta. A Pietrabbondante lo squattone si serve ai turisti e concittadini durante la “Serata al Corso”nel mese di Agosto insieme ad altre pietanze tipiche del posto…..buon appetito!!!
Ciao Vittorino, ti ringraziamo per il prezioso approfondimento!
Ehi, ma questo blog è naufragato? Sarebbe un peccato, era simpatico leggerlo, un bel progetto!
Ciao Luigi, purtroppo ci siamo fermati per un po’. Non è facile trovare persone che riescano a parlare con professionalita’ e leggerezza delle proprie passioni. Comunque a breve dovremmo riprendere con forze fresche e temi leggermente differenti dai precedenti. Nel frattempo ti ringrazio per i complimenti.
Giuseppe
Sono di origine molisana ma a me non è mai piaciuto lo scattone, però sono curioso di sapere quando è nato.Sono convinto che più che un aperitivo come lo si considera oggi, quando è nato nelle campagne, i contadini erano talmente poveri che lo scattone potrebbe essere nato come piatto unico.
A quando lo si fa risalire?
Grazie
Esiste una variante,molto apprezzata da alcuni, al tradizionale scattone che consiste nell’aggiungere all’acqua ed al vino una piccola quantità di sugo al pomodoro.
Sono nata in Canada, figlia di Molisani. Anche a Montreal beviamo lo scattone.