Il Blog di LEMANINPASTA

saltuario di informazione sull'enogastronomia locale

Fai Piano

“Dai ti prego, aspetta, fai piano”. La seta delle lenzuola, intrisa di lavanda, li copriva. Le gambe, lunghe e ancora abbronzate nonostante l’autunno, si incrociavano, ma non con la solita forza. “Marco, ti prego, ho sonno. Non è il caso”. Cos’è il caso, pensava Marco, quella mattina di Ottobre, alle otto, nella stanza padronale della villa dei suoi genitori presa a prestito come luogo di conquista e di orgoglio. Dalla camera di quella villa, finestra sulle montagne della Corsica e sul mare dell’Isola d’Elba, Marco si interrogava se era il caso di continuare quella farsa oppure no. Fisicamente era attratto da lei, quel corpo, quel fisico, scolpito dalla natura prima e da diverse ore di palestra poi, era impresso nella sua mente e faticava ad andar via. L’amava da quando l’aveva conosciuta, un colpo di fulmine secco e irrompente, ora purtroppo l’amore passionale si era affievolito, ma Carla era tutta la sua vita.

In terrazza intanto la colazione era pronta. Una crostata, due brioches, due caffè. Due. Come loro. L’aroma del caffè, sveglia scelta per i risvegli nei fine settimana, incorniciava quella giornata, una giornata diversa dalle altre, la giornata che doveva stabilire e inquadrare la realtà delle cose. “Carla ti voglio, ti desidero, ho voglia di te.”Lei si alzò di colpo e si diresse verso il bagno. Il rumore dell’acqua gocciolante e l’odore del vapore che provenivano da quella stanza bloccarono definitivamente ogni pensiero di Marco.

Carla, levigata da quelle gocce calde, con lo sguardo pensava oltre quella finestra, oltre quel mare. La ricchezza, la serenità e la tranquillità della vita di Marco combattevano con le risate, la gioia, la passione del giorno prima. Era stata bene con Paolo. Era rinata, una nuova persona, le sue attenzioni, i suoi sorrisi, quell’essere così leggero e spontaneo la riempivano di forza e la spronavano a confessare tutto. Perdere Marco, la stabilità, la vita agiata e la tranquillità le aveva tolto il sonno da diverso tempo, ma doveva farcela. Non poteva continuare a mentire, prima a se stessa poi alla persona che l’amava.

Marco l’aspettava in terrazza, davanti a lui, il sole si stava staccando dal mare e sprigionava la sua luce. L’odore di ginepro lo tranquillizzava. Come i suoi soldi, con i quali pensava di aver risolto sempre tutto nella vita. “Marco dobbiamo parlare, è importante.” “Carla dai un’altra volta, godiamoci questo sole e questo mare. Volevo dirti che son stato a scegliere il divano per il salone, lo consegnano settimana prossima”. Quelle frasi erano come macigni nella testa di Carla. Era arrivato il momento.

Paolo, reduce da una serata dove non era riuscito a chiudere occhio, fissava il soffitto del suo appartamento. La periferia di quella sporca e lurida città, lo circondava con i soliti frastuoni e le solite urla di mogli e figli incazzati. Nella sua stanza tutto era sottosopra, i pensieri, i vestiti, la sua vita. Quel lavoro, mai riconfermato e quella polvere bianca sul tavolo erano le uniche certezze della sua vita. Non riusciva a dimenticarla, Carla. Quel nome così dolce, così breve, come quel giorno. L’aveva conosciuta al bar dello yacht club, finto ritrovo di veri ricchi e di false illusioni. L’aveva invitato un amico. Fine settimana all’Isola d’Elba. Per lui un paradiso. A Carla le era piaciuto subito. Quei capelli scomposti, quel fisico allenato, quel suo essere un po’ dandy. L’opposto del suo Marco. Quello che lei ora cercava. “Bevi qualcosa?” “Piacere, Paolo. Qui servono il miglior Aleatico dell’Elba.”Volentieri, grazie, mi chiamo Carla. Per favore due bicchieri del solito.”Il solito da queste parti voleva dire un’unica cosa, amore e passione insieme, cultura e tradizione, freschezza e forza. Come i loro occhi. Neri e scuri quelli dei lei, verdi e profondi quelli di lui. L’odore della macchia mediterranea e quel sentore di frutta secca si riversavano nei loro nasi più forti del profumo coloniale di lei. “Frequenti spesso questo posto?” “No, son ospite di un amico . “Facciamo due passi, ti va?” Il molo di Porto Azzurro era romantico. Le barche appena si sfioravano e ondeggiavano in rada con quella dolcezza che solo il mare sa regalare. Sorseggiavano quel vino piano, lentamente, con tutto il rispetto necessario. Non il solito aperitivo, ma qualcosa di importante. Squilli del cellulare “Carla, amore, sono Marco. Che fai di bello? Dai muoviti sto preparando la cena. Ho preso anche il dolce, la schiaccia ‘briaca con le noci e l’uvetta che fanno qui all’Elba, che so che ti fa impazzire. Lei non ascoltava niente. Era assente. “C’e’ qualcosa che non va?” disse Paolo. “Mi dispiace, ma devo andare. Mi dispiace…mi dispiace”.

Marco dalla sua cucina pensava oltre. Una famiglia, dei figli.

Carla, con le lacrime agli occhi, tornava verso casa e pensava a quell’oltre mai raggiunto, quella sera, sul molo.

Paolo, invece voleva andare oltre. Come sempre aveva fatto nella sua vita, come voleva anche quella sera.

Marco non ammetteva la sua sconfitta, Carla non ammetteva la sua tristezza fatta di monotonia e pacatezza, Paolo non ammetteva che forse era il caso di raddrizzare la sua vita.

Questa è la vita, ammettiamolo. Troviamo la forza per andare oltre. Con le nostre forze, non con quelle degli altri. Non aggrappiamoci a nessuno, combattiamo.

Marco, Carla e Paolo non ci sono riusciti, noi si.

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IL VINO:

L’Elba Aleatico è un vino DOCG la cui produzione è consentita all’isola d’Elba, in provincia di Livorno. Questo vino da dessert non è liquoroso ma viene fatto con la passitura dell’uva.

▪ colore: dal rosso rubino intenso a rosso cupo
▪ odore: spiccato gradevole e caratteristico
▪ sapore: leggermente dolce ricco di corpo armonico

LA FOTOGRAFIA:
Giuseppe Sanmartino – Cristo Velato – Cappella Sansevero, Napoli – 1753 – Foto di Ferrante Ferranti

LA MUSICA:

L. Boccherini: La Musica Notturna delle Strade di Madrid – Op. 30 n. 6 (G. 324) / J. Savall – 1743

Gustavo Perrotta ha 31 anni ed è nato e cresciuto in Molise. Attualmente vive a Firenze dove lavora per il Monte dei Paschi di Siena. Appassionato di vini e di tutto ciò che ruota intorno all’enogastronomia è prossimo al conseguimento del terzo livello di Sommelier. Ama suonare il contrabbasso. Qui puoi seguirlo su Twitter.

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Questa voce è stata pubblicata il ottobre 26, 2012 da in Storie di Vita, Vino con tag , , , , .

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